COS’E’ UNA COMUNITA’ ENERGETICA
Le comunità energetiche (CE) sono un insieme di utenti che, volontariamente attraverso l’adesione ad un contratto, collaborano per produrre, consumare e gestire l’energia rinnovabile e pulita attraverso degli impianti energetici.
Questo modello di comunità rappresenta un evidente esempio di lotta allo spreco energetico consentendo la condizione di un bene fondamentale a un prezzo concorrenziale come l’energia.
Per comprendere a pieno il concetto di comunità energetica è bene focalizzare prima l’attenzione sul concetto di Smart Grid.
Il modo di produrre energia elettrica è cambiato radicalmente rispetto al passato. Da cosa è dovuto questo cambiamento? Dal diffondersi di sistemi a fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico, il micro-eolico o il mini-elettrico. La produzione di energia da parte di questi sistemi è discontinua, in quanto legata alla variabilità dei fenomeni naturali come luce solare e vento.
Per questo motivo si è passati da un sistema centralizzato a una produzione molto complessa da controllare: l’energia in eccesso, se supera la capacità di fabbisogno, va sprecata; improvvisi picchi o sbalzi di tensione rischiano di apportare danni alla rete.
Per gestire tali criticità sono necessarie delle reti di distribuzione differenti dalle tradizionali: le Smart Grid.
Attraverso l’”intelligenza” delle tecnologie adottate è possibile, ad esempio, implementare dei sistemi di accumulo dell’energia prodotta in eccesso conservandola e immettendola in rete quando serve. Vi sono anche dei sistemi IoT in grado di fornire dati in tempo reale per un’efficiente previsione dei consumi.
Attraverso le Smart Grid è perciò possibile diventare parte di una vera e propria comunità energetica: il prosumer (chi possiede un impianto fotovoltaico) può condividere la sua energia in eccesso con gli altri consumer.
“Decentramento e localizzazione della produzione energetica sono i principi su cui si fonda una comunità energetica che, attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali e imprese del territorio, risulta in grado di produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione. Il concetto di autoconsumo si riferisce alla possibilità di consumare in loco l’energia elettrica prodotta da un impianto di generazione locale per far fronte ai propri fabbisogni energetici. Produrre, immagazzinare e consumare energia elettrica nello stesso sito prodotta da un impianto di generazione locale permette al prosumer di contribuire attivamente alla transizione energetica e allo sviluppo sostenibile del Paese, favorendo l’efficienza energetica e promuovendo lo sviluppo delle fonti rinnovabili.”
(“Le comunità energetiche in Italia” – ENEA)
Che caratteristiche sono necessarie per prender parte ad una Comunità Energetica?
Sia i condomini, sia le case singole o abbinate possono collaborare al risparmio energetico.
Parliamo di autoconsumo individuale quando il cittadino possiede un impianto di produzione di energia rinnovabile e consuma l’energia da lui stesso prodotta.
Si parla di autoconsumo collettivo quando vi è una pluralità di consumatori ubicati all’interno di uno stesso edificio in cui sono presenti uno o più impianti di energia rinnovabile. Un tipico esempio è quello del condominio con l’impianto fotovoltaico sul tetto che fornisce elettricità ai componenti del condominio.
Nella comunità energetica i soggetti devono produrre energia destinata al proprio consumo con impianti di energia rinnovabile. Per condividere questa energia gli utenti possono utilizzare le reti di distribuzione già esistenti e utilizzare forme di autoconsumo virtuale.