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Piano Transizione 5.0: Novità e opportunità per le imprese nel 2025

Il 2025 segna un passo importante nell’evoluzione delle politiche italiane per la transizione energetica e digitale delle imprese. Il Piano Transizione 5.0, introdotto con l'articolo 38 del Decreto-Legge 19/2024, ha lo scopo di incentivare gli investimenti aziendali in innovazioni tecnologiche e impianti che puntano a migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi. Grazie a un credito d’imposta generoso, le imprese che realizzano investimenti in tecnologie green e digitali possono beneficiare di un sostegno concreto per il loro sviluppo.

Le novità di gennaio 2025: un piano sempre più attraente per le imprese

Nel 2025, il Piano Transizione 5.0 si arricchisce di diverse novità che ne potenziano l’efficacia e la portata, ampliando le opportunità per le imprese italiane. Le principali modifiche riguardano l’unificazione degli scaglioni di investimento, l’introduzione di incentivi potenziati per il fotovoltaico e la possibilità di cumulare il credito d’imposta con altri incentivi, anche europei. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.

1. Unificazione degli scaglioni di investimento

Una delle principali novità introdotte per il 2025 è l’unificazione degli scaglioni di investimento. Fino a dicembre 2024, esistevano due scaglioni distinti per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro e per quelli tra 2,5 e 10 milioni di euro. A partire dal 2025, questi scaglioni sono stati unificati, con l'introduzione di nuove aliquote di credito d'imposta che sono applicabili a tutti gli investimenti fino a 10 milioni di euro.

Le percentuali di credito d’imposta per questi investimenti sono le seguenti:

  • 35% per gli investimenti fino a 10 milioni di euro.
  • 40% per gli investimenti che comportano una riduzione dei consumi energetici superiore al 6%.
  • 45% per gli investimenti che portano a una riduzione dei consumi energetici superiore al 10%.

Questa semplificazione e l’aumento delle percentuali di credito rendono il Piano Transizione 5.0 ancora più vantaggioso, soprattutto per le imprese che desiderano effettuare investimenti di maggior valore.

2. Incentivi potenziati per il fotovoltaico

Un’altra importante novità riguarda il settore fotovoltaico. A partire dal 2025, sono previsti incentivi potenziati per gli investimenti in pannelli fotovoltaici ad alta efficienza. In particolare:

  • Il credito d’imposta viene aumentato del 30% per gli investimenti in pannelli fotovoltaici di tipo A, con efficienza almeno pari al 21,5%.
  • L’incentivo sale al 40% per i pannelli di tipo B, con efficienza di cella pari almeno al 23,5%.
  • Per i moduli bifacciali o a celle eterogiunzione di tipo C, con efficienza di cella almeno pari al 24,0%, il credito d’imposta arriva fino al 50%.

Questa spinta agli investimenti in tecnologie fotovoltaiche avanzate, più efficienti e sostenibili, conferma l’impegno verso la decarbonizzazione del settore industriale e la promozione delle energie rinnovabili.

3. Semplificazioni delle procedure

  • in caso di sostituzione di beni materiali obsoleti (di cui all’allegato A e che hanno completato da oltre 24 mesi il loro piano di ammortamento) con beni materiali aventi caratteristiche tecnologiche analoghe, si considera raggiunto il risparmio energetico minimo e si può quindi accedere ai benefici della prima fascia di efficientamento (aliquota al 35% per gli investimenti fino a 10 milioni di euro), evitando di fornire la certificazione energetica  
  • la riduzione dei consumi energetici è considerata sempre conseguita nei casi di progetti di efficientamento realizzati tramite una società di servizi energetici (ESCo) in presenza di un contratto di EPC (Energy Performance Contract) 

Il credito d’imposta può essere riconosciuto, anzichè alle imprese, alle ESCO certificate, considerando che tali investimenti apporteranno un beneficio presso le aziende in cui saranno effettuati

4. Cumulabilità con altri incentivi

Una delle novità più rilevanti del Piano Transizione 5.0 per il 2025 è la possibilità di cumulare il credito d’imposta con altri incentivi fiscali e finanziamenti pubblici, inclusi quelli provenienti da fondi europei. Le imprese potranno beneficiare di altre agevolazioni, come quelle previste per le Zone Economiche Speciali (ZES) e per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), aumentando ulteriormente il supporto agli investimenti. Tuttavia, resta il vincolo di non sovrapporre gli incentivi per le stesse spese, evitando così la duplicazione dei benefici.

5. Investimenti ammissibili e requisiti tecnici

Il Piano Transizione 5.0 prevede incentivi per gli investimenti in beni materiali nuovi e strumentali all’esercizio dell’impresa, destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo. Tra gli investimenti ammissibili rientrano anche gli impianti di stoccaggio dell’energia prodotta. Per essere idonei a beneficiare del credito d’imposta, gli impianti devono rispettare precise caratteristiche tecniche, come quelle previste dal Decreto Energia (D.L. 9 dicembre 2023, n. 181). In particolare, i moduli fotovoltaici devono essere prodotti nell’Unione Europea e soddisfare specifici requisiti di efficienza.

6. Procedura di accesso al credito d’imposta

Per accedere al credito d’imposta, le imprese devono inviare una richiesta telematica tramite il modello messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). La comunicazione finale, che avverrà al termine dell’investimento, dovrà essere corredata da certificazioni indipendenti, sia “ex ante” che “ex post”, rilasciate da valutatori accreditati. Queste certificazioni garantiranno il rispetto dei criteri e delle normative previste dal Piano, che verranno ulteriormente dettagliati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Un’opportunità cruciale per le imprese italiane

Il Piano Transizione 5.0 offre alle imprese italiane una straordinaria opportunità di investimento, contribuendo al loro sviluppo sostenibile e all’adozione di tecnologie innovative. 

Se la tua azienda sta pensando di intraprendere questo percorso, il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità imperdibile per ridurre i costi energetici, aumentare l’efficienza e contribuire a un futuro più verde e competitivo.

 

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